Costruire ponti: il ruolo della scuola per una società dell’accoglienza

Autori

  • Maria Sardella Università di Macerata

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2704-8217/20332

Parole chiave:

flussi migratori, integrazione, scuola, Intercultura

Abstract

Il continuo spostarsi dell’uomo da una terra all’altra è qualcosa di “naturale”, che si è ripetuto nella storia dell’umanità. Spesso i motivi per cui si emigra, sono drammatici e legati in prevalenza alle guerre o a conflitti di varia natura. Nella società del XXI secolo, caratterizzata sempre più da un multiculturalismo e una multietnicità, i contesti educativi, e in primo luogo la scuola, si ritrovano a gestire una molteplicità di culture e identità, che costituiscono ormai una realtà consolidata. La principale istituzione coinvolta è la scuola, che, in quanto struttura educativa, è direttamente coinvolta nella gestione dell’accoglienza dei minori immigrati e nella promozione di un tipo di educazione interculturale. Il progetto, attuato in una scuola primaria, punta a “dare voce” alle esperienze di emigrazione dei bambini, non vissute direttamente da loro, ma che hanno provocato in ogni caso sentimenti di nostalgia, di illusioni, di perdite. 

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Pubblicato

2024-12-19

Come citare

Sardella, M. (2024). Costruire ponti: il ruolo della scuola per una società dell’accoglienza. Didattica Della Storia – Journal of Research and Didactics of History, 6(1), 119–138. https://doi.org/10.6092/issn.2704-8217/20332

Fascicolo

Sezione

Esperienze